venerdì 12 aprile 2013

E se Carosello tornasse?








 'E dopo Carosello...tutti a nanna!'

Fino ad oggi di quell'appuntamento imperdibile della televisione italiana era rimasta solo una frase, come un'esortazione nostalgica e poetica.
Ma un'ondata artistica di reinterpretazione innovativa di un piccolo mito domestico e nazionale della cultura del Bel Paese ha travolto con ironia ed estro la bella Roma, con epicentro nella suggestiva strada capitolina Via Margutta presso l'omonimo RistorArte Margutta, oramai sempre più fervente e consolidato salotto artistico e culturale che offre una piazza illustre anche a nuovi volti della creatività.
 Proprio ieri sera infatti, presso questa location d'eccezione, ho preso parte al Vernissage della Collettiva d'Arte  'Carosello insegna' , curata da Francesca Barbi Marinetti: un omaggio che gli artisti Alessandro Baronio, Elena Boccoli, Brivido Pop, Marco Colletti, Ornella Flora Curatolo, Stefano Mezzaroma, Licinia Mirabelli, Pierino Pastore, Gerry Turano, dedicano al fantastico mondo di Carosello. 


Ma cos'era  Carosello?
Fu l’appuntamento serale per un’intera generazione di famiglie italiane.Veniva trasmesso quotidianamente dalle 20:50 alle 21:00 e consisteva in una serie di filmati (spesso sketch comici sullo stile del teatro leggero o intermezzi musicali) seguiti da messaggi pubblicitari. Il record di telespettatori raggiunto dai dieci minuti di pubblicità che la RAI mandò in onda per vent’anni dal 1957, dopo il tiggì della sera, fu in linea con il boom economico degli anni cinquanta: molti prodotti – lavatrice, televisore o utilitaria - non erano accessori di benessere ma mezzi che cambiavano la vita. 
E' proprio in questi sketch, cari lettori, che nascono personaggi che sono entrati nella nostra fantasia e nella nostra cultura collettiva: chi di voi non conosce Calimero e Carmencita?
 Ebbene, ecco che le loro storielle molto semplici che precedevano il vero e proprio messaggio pubblicitario, divenivano più importanti e 'famose' del prodotto stesso







Quanto erano lontani dal bombardamento pubblicitario (spesso violento e di cattivo gusto) che siamo costretti a subire davanti ai nostri televisori all'avanguardia!
Dietro a quella semplicità e spesso 'frugalità' tematica, c'era l'arte di chi sapeva stupire senza effetti speciali; basti dire che alla realizzazione di Carosello parteciparono in veste di registi nomi illustri come Luciano Emmer (che ne è considerato l'inventore), Luigi Magni, Gillo Pontecorvo, Ermanno Olmi, Sergio Leone, Pupi Avati, Pier Paolo Pasolini, Federico Fellini, e attori come Totò, Erminio Macario, Gilberto Govi, Vittorio Gassman, Dario Fo, Mina, Ernesto Calindri, Nino Manfredi, Gino Bramieri, Virna Lisi, Raimondo Vianello, Gino Cervi, Eduardo De Filippo, persino star internazionali quali Fernandel e Jerry Lewis.

Ma ritorniamo alla mostra collettiva 'Carosello Insegna' che il RistorArte Margutta ospiterà fino al 20 maggio...
Nove artisti, seppur con stili assolutamente eterogenei, hanno saputo rievocare il mito del Carosello con modernità ed innovazione disarmanti, lontane da uno sterile e legato rimpianto di un'epoca d'oro, ma perfettamente coerenti con l'essenza di questa 'filosofia favolistica' e pur sempre commerciale. Le opere degli artisti in mostra allestiscono pertanto un percorso di riflessione estetico, spesso giocoso ed ironico, sulle icone della comunicazione e della pubblicità, senza dimenticare gli aspetti positivi del Carosello che ha dato alla creatività un ruolo da protagonista nel lancio dell’economia del Paese negli anni passati  nonchè ad un ripensamento del senso che ha assunto il prodotto, prolificato e scartato, in un mondo che chiama a gran voce su tematiche legate all’ambiente e allo sviluppo sostenibile.
 E voi? Cosa sapete o cosa ricordate del Carosello?

Intanto vi lascio con qualche 'chicca' della mostra... non perdete questa occasione di arte, tradizione e poesia!






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