lunedì 27 febbraio 2012

Eros non è un dio!


Una buffa divinità paffutella che lancia frecce colorate per far innamorare è un’altra invenzione mistificatoria partorita, ad un certo e inspiegabile punto, dalla storia dell’umanità.
Eros non è una divinità. E non lo era, quando uomini e donne, schiavi di pulsioni, ormoni e desiderio, cominciarono  a parlarne.
In origine e fino ad Omero esso era considerato semplicemente e visceralmente una forza,  un’attrazione irresistibile di una persona verso l’altra che porta alla distruzione o, nel migliore dei casi, alla perdita della ragione.
E questa tesi mi convince sicuramente di più rispetto all’immagine infantile e romantica che ha soppiantato quella di una poco gestibile forza istintuale.
Lo so, un dio paffutello e arciere è solo una metafora, ma quello che contesto è il modo in cui è stata costruita questa stessa metafora.
Perché edulcorare un elemento, concetto, una realtà che di per se non si ciba di glucosiche leccornie, ma di speziati intrugli piccanti ed eccitanti?
L’eros è la magia della carne che completa un incontro intellettivo che può durare pochi istanti come può durare ore e ore di letto (o di ascensore, o di lavatrice o di automobile). È nel momento esatto in cui si desidera soltanto toccarsi che si scatena un tornado  sensoriale e mentale che porta due individui a scoprire la propria carne, nella tenerezza di qualche bacio e nella impudicizia di gesti e parole.


Eros non è un dio, né un demone. Eros è un soffio d’aria, un crepitio nel fuoco, il tic di un gancio di reggiseno  sganciato,  Eros è l’erezione del Signor Pudore, sempre incravattato e improfumato, ma costantemente grondante del proprio sudore, frutto di una corsa inarrestabile tra l’appagamento dei sensi e la percezione di una morale.
Altro che dio: mi piace definire Eros con la metafora platonica di quella  creatura disgraziata che nasce da Penia (Mancanza) e da Poros (Abbondanza), destinato alla ricerca ossessiva di una completezza attraverso mille astuzie ed espedienti di cui son capaci solo gli amanti.
Eros, oltre che carne e ricerca, può essere solo poesia. Nuda. Brutale. Autentica.

Es la tempestad de mis sentidos
doblegando la selva sensible de mis nervios. 
Es la carne que grita con sus ardientes lenguas! 
Es el incendio! 

E' la tempesta dei miei sensi
che piega la selva sensibile dei miei nervi.
È la carne che grida con le sue lingue ardenti!
È l'incendio!

( da ‘Lasciami sciolte le mani’ di Pablo Neruda)