giovedì 28 marzo 2013

Il potere dell'immagine nell'arte, nel costume e nella storia della moda


 Buongiorno, carissimi lettori di Fashion Art Break,
oggi voglio parlarvi della conferenza 'Il Potere dell'immagine nell'arte, nel costume e nella storia della moda' che si è tenuta ieri presso i Musei Capitolini.
Come ben si evince dal titolo stesso, questo evento artistico istituzionale rispecchia una giusta sintesi tra arte, economia e moda, unendo le competenze dell' Arch. Carmia De Ninnis, architetto olistico, fondatrice del movimento di pensiero e dell’idea progettuale Architerica ed esperta d’immagine a quelle di Valeria Oppenheimer, autrice e conduttrice di "Le conseguenze della moda" su Wr8 - Radio Rai nonché fashion blogger. L'atmosfera istituzionale della location è stata suggellata dall'intervento conclusivo dell’On. Alessandro Vannini Scatoli, vicepresidente della Commissione Turismo e Moda di Roma.



Protagonista della serata è stata l' Immagine: straordinario simulacro di potere nel corso della storia fino ad oggi, benchè con diverse declinazioni.
L'Architetto olistico Carmia De Ninnis  è partita dalla maestosità degli affreschi barocchi della sala, per spiegare come l’immagine abbia il potere di controllare e influenzare la percezione, nonché l’economia. Non è un caso, infatti, che le leggi suntuarie (dal latino sumptus, spesa) siano state presenti in moltissime culture, sin dall’antica Grecia. Con queste norme, infatti, si fissavano precisi limiti quantitativi e qualitativi ai consumi e all’esibizione del lusso al fine di stabilire una sorta di breviario dei segni di distinzione sociale.
Riscoprire certi significati diventa fondamentale per comprendere anche le dinamiche massive di cui l’uomo contemporaneo è ignaro protagonista. 
Attraverso la storia della moda, inoltre, la relatrice ha analizzato gli stilemi che uniscono le decorazioni degli abiti a quelli dell’architettura, perfettamente in linea con le dominanze storico-culturali di ogni epoca.


L’intervento di Valeria Oppenheimer, infine, ha convogliato la riflessione sulle nuove generazioni: bersaglio preferito dal sistema di massa e catalizzatrici di tendenze, dal fenomeno oramai in crescita esponenziale dei fashion blogger, persone normali, in cui riconoscersi e di cui fidarsi perché simili a noi, gente comune con un incredibile potenziale di trend-setting, alle evoluzioni della moda street, specchio di dinamiche sociali che caratterizzano i diversi periodi storici e i diversi paesi in cui ci si trova. Un percorso multidisciplinare concluso dall' intervento dell ‘On. Vannini Scatoli che ha messo in luce quanto l’immagine che i mass media propongono non solo attraverso la moda ma anche in ambiti strettamente personali ( si pensi alle fiction che ritraggono la vita all’interno della cosiddetta famiglia allargata) sia in grado di modificare le nostre opinioni su un dato fenomeno, facendolo percepire in modo del tutto differente.



Sono state due ore di pausa, riflessione e rielaborazione di un concetto inflazionato, ma mai approfondito, come è stato fatto in questa sede, in un discorso 'cronologico' e interdisciplinare: il Potere indistruttibile dell'immagine in ogni aspetto della vita sociale.




martedì 19 marzo 2013

La moda per 'donne che si amano'. Intervista senza filtri con Luigi Borbone





Carissime lettrici,
uno dei privilegi di chi fa il mio lavoro è quello di conoscere de visu artisti di grande genio e sempre più rara competenza e discutere di Arte direttamente con loro, attraverso una chiacchierata o un’intervista.
Ebbene, oggi vi parlerò di uno stilista romano che ho avuto il piacere di conoscere ed intervistare e che oramai ‘ha spiccato il volo’ oltre la Capitale seminando idee, innovazione e consensi anche all’estero.
Lui è Luigi Borbone.
Nato come studioso di architettura nonchè haute couturier, da circa sei mesi è approdato nella giungla concitata del Pret a Porter sigillando il suo esordio con la sua unconventional elegance che lo ha contraddistinto nell’Alta Moda.
Con la sua a/w 2013-2014 collection Luigi Borbone si è letteralmente superato; in un design concettuale e sperimentale che si nutre di  Art Déco, grafismo, contrasti di colore, lavorazioni laser, volumi 3D e dettagli dadaisti in ottone, la femminilità della linea Borbone riesce ad esprimersi in pieno: ironica, seducente, elegantemente fuori dalle righe.

Abiti scivolati e non strutturati si alternano a tuxedo e smoking, camicie dall’aspetto manish aggraziate da ricercatissime maniche a tulipano, a capi di pelle hard - rock e a romantici cappotti in pelliccia. I materiali sono nobili: i cady in seta comasca, le sete stampate su disegni ideati dal designer, i morbidi cachemire misti all’angora di Prato arricchiti da pellicce di Mongolia e volpi siberiane e il nuovo tessuto in jersey mixato a una percentuale di squba che dona una silhouette impeccabile grazie a un effetto “muta”. 
I colori per un inverno glamour firmato Luigi Borbone? Bianco - nero, bordeaux - burro - rosa, bronzo - verde acqua, bordeaux- nero, bianco - pasta – beige: colori ‘classici’ e, uno tempore, perfettamente compatibili con la maestosa essenzialità delle linee.

Ma adesso parliamone con lo stilista, facendoci svelare qualche segreto d’ispirazione della sua nuova collezione e della sua giovane moda pret a porter...

Luigi Borbone. Stilista, Provocatore, Sperimentatore. In quale di queste tre definizioni ti riconosci di più?
 Lo lascio definire agli altri;  non amo “attaccarmi” un’ etichetta per cadere in banalità e limiti.
Sono alla ricerca del mio stile e a livello di mercato, sono ancora un  giovane designer per potermi permettere di dire chi sono.
Posso dirti però dove tende la mia direzione creativa: mi piace creare abiti intrisi di un sottile savoir faire onirico permeato di ironico simbolismo, eleganza estrema e maestosa bellezza.

  La tua arte e il tuo stile approdano nel pret a porter. Cosa manca al mercato della moda? E cosa possono offrirgli la tua arte e il tuo estro?
  Ti ringrazio per definire il mio lavoro arte… non mi sono mai definito un artista.
Non so se al mondo della moda manchi qualcosa, quello che posso dare io è un’interpretazione personale dello stile contemporaneo letto in chiave classica.
Venendo dalla formazione sartoriale degli anni ’50, che a sua volta è stata tramandata dagli anni ’20, ricerco inevitabilmente una perfezione di tagli e vestibilità senza mai frenare la mia inventiva. Noto che più cresco più mi sento forte di poter osare! ...Visto che mi ci hai fatto pensare… spero che la società si spinga di più ad osare, usando la mia moda per comunicare qualcosa.

Hai sempre dato alle tue collezioni una impronta prettamente artistica: in questa collezione racconti una tua idea di Art Decò, dadaismo e grafismo. Credi che l'Arte sia Moda o che la Moda sia Arte? Da dove parte l'ispirazione: dalla tela o dal cartamodello?
 La moda è l’Arte contemporanea più potente che esista. E’ movimento, design e architettura in un tutt’uno.
Essa ci permette di mostrare al mondo chi siamo e probabilmente chi vorremmo essere.
L’ispirazione proviene da suggestioni, stati d’animo, film, mostre e paesaggi … E’ sia tela che modellazione.

 Come i più grandi artisti il tuo processo di creazione sembra segnato da un'ossessiva sperimentazione materica'.Cos'è per te la materia: uno strumento per realizzare le tue creazioni o il punto di partenza da cui comincia la tua creazione?
 Il mio percorso è legato alla bellezza del corpo, pertanto la materia non è altro che il mezzo per svelare tale bellezza… sono rimasto sempre attratto dalle parole di Michelangelo Buonarroti, il quale diceva “scolpisco la materia per tirare fuori l’anima e l’essenza della bellezza che c’è dentro”.

 La donna che veste la collezione a/i 2013-2014 è una donna che gioca con la sua femminilità, celandola in un look maschile, ma di straordinaria eleganza. Non possiamo non contemplare, quindi, un gioco concettuale sul concetto freudiano dell’alternanza (“inversione”) del maschile-femminile. La tua omosessualità può essere considerata la tua maggiore fonte d'ispirazione?
 Non credo che l’omosessualità mi condizioni. Piuttosto è la mia sensibilità d’individuo a spingermi a immedesimarmi nelle donne, per capire cosa mi piacerebbe indossare se fossi in loro. 
Per me la moda è travestitismo. Inoltre vengo dalla cultura degli anni ’80: tra David Bowie - seguito da tutta la mia famiglia - le mie zie e i loro stili punk, grunge, paninaro o bon ton, mia madre - che era la copia di Patty Pravo - e mio padre, attratto dai figli dei fiori… io sono un po’ il frutto di tutto ciò.

Qual è la caratteristica intellettuale/spirituale che deve avere necessariamente una donna che sceglie di vestire 'Luigi Borbone'?
Deve amare prima di tutto se stessa!!!

E una donna che ama se stessa si riconosce in mezzo a tante, senza fare rumore: le sue spalline larghe la aiutano a reggere i colpi imprevisti di un’esistenza; i pantaloni ampi sono autostrade create per percorrere sogni; i suoi abiti fluidi e non strutturati avvolgono i pensieri in un alone di mistero.
Una donna che ama se stessa e si riconosce in mezzo a tante, senza fare rumore, sa che gli abiti di Luigi Borbone possono coprire il suo corpo e la sua forza interiore ovunque: a lavoro, in un’occasione speciale o semplicemente nella vita di tutti giorni, tra le cose di tutti i giorni.
 Proprio allora, quando la città brillerà delle sue luci artificiali e il freddo pungerà dietro ai finestrini di un tram, la donna in LuigiBorbone si imprimerà nello sguardo di tutti, dea troppo umana tra asfalto, arte e bistrot.







sabato 16 marzo 2013

Le travolgenti Visioni della giovane Alysa 'sulla strada per Roma'



<... Se io ti aspettassi con ansia, tu mi troveresti?
Se ti fermassi davanti a me tu mi riconosceresti?
Se dal mio cuore fuoriuscisse un gemito, tu lo udiresti?
Se io fossi in un angolo, gemendo o piangendo,
Umilmente senza nient'altro che il mio corpo nudo, mi accetteresti?...>

 Vernissage della mostra “Sulla Strada per Roma – Road to Rome” della giovane artista cinese Byngyuan Lu (Alysa), inaugurata ieri sera presso gli spazi dell’ Associazione Culturale TRAleVOLTE di Piazza di Porta San Giovanni  a Roma. 
Con piacevolissima sorpresa noto che molti volti del mondo della comunicazione moda stanno godendo con sincera attenzione di un'occasione di arte fresca, nuova ed internazionale come questa.
Byngyuan Lu, parca protagonista della serata,  ha lo sguardo severo e inibito di chi con parole e colori ha raccontato guizzi folgoranti di vent'anni di interiorità, verdi e amari come agrumi profumatissimi.
Tra una folla di giornalisti, ospiti e fotografi, i suoi occhi orientali sembrano essere un memento a guardare oltre il flash di fotografie e oltre il vetro dei calici di rosso per fermare lo sguardo su quelle pareti a cortina su cui sono esposte le sue 31 opere pittoriche. 


Una volta che gli occhi di noi ospiti son riusciti a cogliere quel messaggio di geniale comunicatività, ecco che si ritrovano perduti in una affascinante ermeneutica del colore: tinte forti per provocare oppure tenui e stemperati - fino a lasciar quasi intravedere la tela - per stimolare lo spettatore. Il rosso e il nero così assurgono a simbolo della fecondità e della rigenerazione mentre il bianco diventa simbolo purissimo e accecante di luce, di catarsi, di purificazione.
In un alternarsi di luci ed ombre, l'artista racconta il mondo che la circonda utilizzando le immagini come memorie che si susseguono in sequenze di pellicola: è l’epifania della realtà che svela; è un ragionare in forma poetica sugli eventi; è ansia di realizzazione; è timore di non riuscire. E’ agonia di sentimenti che gli altri non sono in grado di comprendere. 
Infatti le pennellate materiche e decise dell'artista cinese sono prive di contorni e finiture e rappresentano figure definite solo nei tratti essenziali.
Perché solo un animo giovane che si è da poco affacciato alla vita dei Grandi e dei grandi Eventi può percepire l'indefinitezza schiacciante, opprimente e disorientante di un futuro che sembra diluirsi nella speranza 'di quello che potrebbe essere' e nel timore 'di quello che forse non sarà'.

Cari lettori,  ieri sera, davanti a quelle 31 finestre su un mondo dei corridoi dell'anima e delle strade del mondo di Byngyuan Lu , mi sono ritrovata anch'io, "in un angolo, gemente e piangente, umilmente senza nient'altro che il mio corpo nudo, a chiedermi se il calendario incerto del Domani della mia/nostra generazione, mi accetterà.




L’evento - curato da Giorgio Spoto - rientra nel ciclo Babele 2013, il ricco programma di manifestazioni culturali ed artistiche con lo scopo di creare un ponte tra Italia e Cina e promuovere i giovani artisti.
La mostra - organizzata da Raffaella Giuliani e Cecilia Felici in collaborazione con la artistic supervisor Mirella Rodriguez – si potrà visitare fino al 30 marzo  presso gli spazi dell’ Associazione Culturale TRAleVOLTE di Piazza di Porta San Giovanni 10 a Roma.

venerdì 8 marzo 2013

C'era una volta un caffè da cui nacquero Sogni.


Buongiorno, cari lettori e care lettrici.
Stamane vorrei condividere con voi un vero fashion art break che riesco a vivere appieno ogni volta che varco la soglia del 2Periodico Cafè.
Nel cuore di Rione Monti, dove vicoli e passanti non omologati strappano scatti visivi, si nasconde questa oasi di creatività. Una casa, un laboratorio, un salotto, una comunità in cui nessuno si sente inadeguato.
Accolta da un sorriso collettivo, poggio la mia borsa su una delle poltrone e collego il mio I pad e il mio smartphone sempre scarico prima di ordinare un doppio ginseng. C'è il barattolo dei biscotti alla lavanda di fronte in cui mi specchio, una lettrice americana che ha tolto le sue dr Martens e ha incrociato le gambe sul divanetto per poggiare sulle ginocchia il suo libro e quattro stampe che parlano d'amore senza pregiudizi sopra la mia testa.


Tra comunicati stampa, telefonate e tweet, mi accorgo di aver trascorso due ore di completa e rasserenante concentrazione, senza lo stress di camerieri che ti chiedono se vuoi altro invitandoti gentilmente a lasciar libero il tavolo.
2Periodico è Altro. E quando credi che già tutto questo sia tanto in una città di banconi stracolmi dove fai a gomitate per girare il caffè, ti accorgi che quelle pareti possono darti tanto altro ancora. Basta puntare gli occhi su tavolini, su tovagliette handmade realizzate con articoli di vecchie riviste, poltroncine, poster pubblicitari anni '50,divani, lampade e fantastiche borse esposte su mensole: il tutto impreziosito da uno stile irresistibilmente Retrò!
Dietro a questo caos equilibrato e geniale di interior design e accessori ci sono due volti: quello dell'architetto Federica Luciani e quello del designer Giuseppe Iaconis, entrambi Art Directors del locale di Pier Luigi Paturzo e Pasquale Miletta.
Perchè 2Periodico non è solo un luogo originalissimo dove mangiare, leggere, lavorare o bere caffè, ma un vero e proprio 'Showroom letterario' che si fa testimone di un progetto ecosostenibile presente sul mercato dal 2002: borse e accessori sono realizzati con materiali riciclati e riutilizzati assumendo la funzione sociale di un messaggio solidale e di forte impatto grafico.


Dopo una chiacchierata piacevole con Giuseppe Iaconis, l'eclettico e geniale stilista di 2Periodico, ho cominciato inevitabilmente a divorare con lo sguardo tutte le borse che ha realizzato artigianalmente su riciclo di materiale cartaceo e plastica, sovente con inserti in pelle. 
Originalissima una borsa realizzata interamente con figurine degli anni 70, un'altra ancora con il packaging di prodotti Findus, poi ancora con santini religiosi e pagine poeticamente 'strappate' a vecchie riviste di moda...
Ma la borsa interamente realizzata con spartiti musicali è quella che mi seduce in un solo colpo d'occhio, un po' perché si abbina perfettamente alla chiave di violino tatuata dietro alla mia nuca e al mio amore per il pentagramma, un po' perché credo sia una perfetta sintesi di linguaggio e sostanza dell' espressione artistica.


 Ma parlare di arte quando la si può toccare, sorseggiare e osservare è ingiusto e riduttivo, così vi  vi invito a leggere il mio prossimo post seduti beatamente su una delle poltroncine del 2Periodico a Via Leonina  (a breve il Cafè raddoppierà lo spazio con una stanza segreta)  per poi visitare lo showroom/ fashion factory SPAZIOPERIODICO di Giuseppe Iaconis e Alessandra Di Pofi a via Palermo, 41. 
Non ne uscirete sicuramente annoiati. La creatività vi si attaccherà addosso, come un alone indelebile. 
E amabilissimo.









mercoledì 6 marzo 2013

Helmut Newton: gli scatti che spogliano corpi.

dettaglio Rue Aubriot, French Vogue dalla serie White Women 

Carissimi lettori,
ieri mattina ho partecipato con grande gioia all'Anteprima stampa della mostra White Women, Sleepless Nights e Big Nudes dedicata a Helmut Netwon, uno dei fotografi più importanti del XX secolo.
Dopo il Museum of Fine Arts di Houston e il Museum fur Fotografie di Berlino, il Palazzo delle Esposizioni di Roma accoglierà a partire da oggi e fino al 21 luglio 2013 per la sua unica tappa italiana, queste 180 immagini di un genio provocatore della Fotografia internazionale
La mostra è frutto di un progetto che è nato nel 2011 per impulso di June, vedova di Newton che ha raccolto le immagini dei primi tre libri del fotografo pubblicati alla fine degli anni 70, da cui deriva il titolo della mostra.
Io credo che il  fascino di questa mostra, oltre all'indiscussa mole estetica, sia accentuato dalla consapevolezza che la selezione delle immagini  contenute nei tre volumi è stata curata dallo stesso Newton mettendo in sequenza, l'uno accanto agli altri, gli scatti realizzati per altre committenze con quelli realizzati liberamente da se stesso.
Da Maxims dalla serie Sleepless Nights
Chi ama la moda, anzi la Moda, non può non osservare con attenzione le fotografie del primo libro 'White Women' del 1976,  premiato con il Kodak Photobook Awarddove Helmut Newton porta il nudo all'interno della moda stessa con uno stile provocatorio e disinibito, rivoluzionando il mondo della fotografia di moda e testimoniando la trasformazione del ruolo di donna nella società occidentale.
Il nudo fa da padrone anche nelle altre due raccolte: in Sleepless Nights del 1978 la foto di moda si evolve in ritratti  che a loro volta diventano reportage di scene del crimine. Esso è probabilmente il volume più retrospettivo che raccoglie i lavori realizzati da Newton per Vogue ed per altri magazine e che lo incorona 'icona' della fashion photografy. Se esteticamente tra questi lavori ci sono gli scatti che più mi hanno inquietata, razionalmente riconosco in loro una forte carica concettuale: ritraendo le modelle fuori dallo studio, in strada e in atteggiamenti molto sensuali, Newton ha suggerito un uso della fotografia di moda come puro pretesto per realizzare qualcosa di assolutamente differente.
La terza raccolta Big Nudes del 1981, invece, sancì per Helmut il raggiungimento del ruolo da protagonista oramai consolidato nella storia della fotografia del secondo '900, inaugurando altresì una nuova dimensione, quella delle gigantografie che da lì entreranno nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo.

Ecco vengono II dalla serie Big Nudes

L'occhio di Newton spoglia la realtà e sembra quasi violentarla in una continua tensione, a volte anche molto inquietante, tra sesso e morte. La pornografia e la vita sono dall'altra parte del confine. A volte li scorgi con una vista miope, poi li dimentichi nell'eleganza dei dettagli.

Andate a vedere questi scatti e fatemi sapere cosa ne pensate!

Alla prossima


La magia di un Beauty Cocktail firmato Estée Lauder



Buongiorno, carissime lettrici!
Dopo qualche caffè di troppo per svegliarmi completamente, oggi voglio raccontarvi un evento piacevolissimo ed estremamente elegante che si è tenuto ieri sera nel cuore della Capitale: uno speciale Beauty Cocktail a Via del Babuino 54.
Estée Lauder e i titolari dell'elegante Profumeria HB di questa importante via capitolina hanno inserito un momento di raffinatissima convivialità (tra macarons e bollicine) all'interno di una estasiante Beauty experience  il cui motto è Take a break of Beauty : l'opportunità di prendersi una pausa, ma io direi anche un vero e proprio appuntamento esclusivo con e per la Bellezza! 


Dettaglio Beauty Cocktail
 Estée Lauder e la Profumeria Balduina hanno infatti unito la loro esperienza alla scelta di prodotti e messaggi di qualità, offrendo una prova personalizzata dei preziosi prodotti dedicati alla Bellezza: un momento di relax per il corpo e la pelle, impreziosito dai consigli di appassionati professionisti del settore.
Io, ovviamente, non mi son persa una simile occasione per lasciarmi coccolare un po' in questo Eden di profumi, cordialità e luminosità concepito come un vero e proprio iter della Bellezza. Come prima tappa per Lei e per Lui è stato sapientemente pensato un prezioso percorso olfattivo alla scoperta delle gradazioni più rare della profumazione creata appositamente da Tom Ford Beauty. La Profumeria Balduina ha scelto infatti la linea Private Blend di Tom Ford, una raccolta di fragranze pensate e concepite come vero accessorio che contribuisce a rendere indimenticabile ogni istante. Io ne ho provate moltissime grazie anche ad una esperta del settore che mi ha fatto da vera e propria guida olfattiva, ma alla fine credo di essermi innamorata di Black Orchid: note calde e scure in un elisir di orchidee nere e legni sensuali. Non ne farò più a meno!


Tom Ford Black Orchid
Continuando questo percorso estetico ed estetizzante gli ospiti si sono letteralmente estasiati con il fantastico Facial Energy Lift Massage, una digitopressione dall'effetto distensivo che rigenera il volto miracolosamente (da provare assolutamente, amiche e amici miei!)
E, per finire davvero in Bellezza, Estée Lauder e la Profumeria HB ha dedicato un make up corner alle ospiti che volessero sperimentare, in mani esperte e impeccabili, le prove di make up con le tendenze provenienti dalla moda presentata a New York.

Emilio Sturla Furnò & Facial Energy Lifting Massagge
Vi è venuta una voglia irresistibile di... Bellezza? Cari lettori e care lettrici, da oggi stesso fino al 9 marzoci sarà anche per voi un piccolo paradiso ad aspettarvi: chiamando il numero 06.32651547 sarà possibile prenotare gratuitamente un appuntamento dedicato, scegliendo tra le opzioni: trattamento, make up e profumo.

Con due gocce di Black Orchid sulla pelle e con un'applicazione di crema occhi anti-age Revitalizing Supreme (graditissimi cadeaux della serata), vi invito a non lasciarvi sfuggire questa occasione: dedicarsi del tempo, magari in compagnia di amiche o del proprio partner, non ha prezzo.


Fatemi sapere!




HB profumeria


Make up
Sonia Rondini&Emilio Sturla Furnò
Sara Fiorucci

sabato 2 marzo 2013

Le soluzioni Bio allo stress da smartphone scarico e alla ricerca di nuovi sapori!


Outfit Weekend Donna n°2


Buon pomeriggio, care lettrici!
Secondo giorno di Weekend Donna Roma.
Oggi voglio parlarvi di un progetto interessantissimo che inerisce al Lifestyle.
Perché la moda non si deve soltanto indossare o seguire, ma si deve vivere con gusto,  curiosità e originalità!
Dopo il solito doppio ginseng e una piacevole chiacchierata con altre colleghe nell'area blogger di Weekend Donna, mi sono intrattenuta con grande curiosità presso lo stand di PER, il Parco per l'Energia Rinnovabile, un progetto che prende vita nel 2005 in Umbria, in un'area rurale integra, lontano da industrie e da altri insediamenti poco ecologici.



I fondatori Alessandro e Chiara, dopo aver letto centinaia di libri  sulle energie rinnovabili e sull’agricoltura sostenibile (forse migliaia), un bel giorno hanno deciso che era il momento di passare dalle parole ai fatti; si sono innamorati di questo posto, hanno trovato degli amici competenti che ci stavano ed hanno fatto la scelta della loro vita. Così L'Ufficio di Scollocamento e Parco Energia Rinnovabile  hanno approfittato dell'occasione di Weekend Roma per proporre un molteplice percorso conoscitivo per capire che un futuro diverso non è un sogno, ma è già realtà, e per sperimentare che vivere in modo sostenibile è possibile.


Ma adesso vi descriverò un po' questo stand un po' singolare, dopo aver tempestato di domande la responsabile e portavoce di questo progetto di eco lifealla Fiera di Roma.
Tanto per cominciare, care lettrici, domani comprerò non so quante buste digermogli che sono  stati apprezzati per secoli  da molte popolazioni asiatiche per le loro proprietà benefiche e curative. Ho deciso che comincerò ad utilizzarli in cucina, anche perchè già li ho assaggiati nei fantastici finger del Margutta RistorArte e, oltre a produrre enzimi fondamentali per il metabolismo e la digestione, sono una buona e simpatica idea per un green aperitif!


 Anche chi, come me, non ha un orto, vive in città e non ha né tempo né pazienza per curare anche una piatta grassa può tenere in casa questi germogli poiché richiedono poche e semplici attenzioni che si inseriscono perfettamente nellaroutine lavorativa di ogni giorno. 
Quanto sono smart, vero?
Oltre a semi di tutti i tipi lo stand era stracolmo di strani oggetti che sembravano avulsi dal mondo, ma che in realtà potrebbero diventare ecologicamente necessari nella vita di tutti giorni.
Uno di questi, care lettrici, è ufficialmente lo strumento della mia salvezza. E non scherzo. Perennemente stressata dal mio I phone scarico e perennemente alla ricerca di caffetterie o ristoranti che mi consentano di metterlo in carica, sento cambierò la mia vita con il caricatore di cellulare che si nutre di energia solare. Basta inserire il filo del caricatore nel proprio smartphone o cellulare e la nostra vita on line e on call sarà salva!



Non vi resta che fare un salto alla Fiera e soffermarvi su questo angolo ecologico divertentissimo! 

Grazie per tutti i nominativi che state inviando per posta fb in vista dell'estrazione FASHION ART BREAK. Per chi ancora non lo ha fatto... Mandate la vostra mail e il vostro nome all'indirizzo annalisa_parente@libero.it, per posta fb o sul blog stesso e potrete vincere un invito ad un evento/aperitivofashion nel cuore di Roma!

A domani per il reportage dell'ultimo giorno di Weekend Donna!

Stay tuned!

venerdì 1 marzo 2013

Siero di vipera & latte di asina: da Cleopatra a Madonna piccole pillole di Beauty!



Buon pomeriggio, care lettrici!

Primo giorno di Weekend Donna Roma.
Un caffè al ginseng nell'area blogger con la mia collega Cinzia Colella e poi via all'esplorazione del Padiglione 8 !
Oggi mi sono soffermata sul Beauty; pertanto vi racconterò di qualche prodotto che più mi ha incuriosita; ma per farlo ho voluto intervistare davanti ad un caffè una addetta ai lavori: la beauty blogger Simona Aversa che cura il blog Beauty a portar via.
In questo iter tra espositori di Cosmesi non potuto non provare alcune creme di Cosmesistore che hanno attirato la mia attenzione per le sostanze che li compongono, tra i quali la bava di lumaca e il siero di vipera.

Simona, al di là di una prima possibile reazione di inquietudine che potrebbero avere le profane in materia (come me), vuoi spiegare alle lettrici le proprietà cosmetiche di queste sostanze?

<<< Si, capisco l'inquietudine provocata dall'idea di stendere sulla pelle queste sostanze ma gli effetti miracolosi potrebbero decisamente annientarla. La bava di lumaca è proprio la sostanza che il mollusco lascia al suo passaggio e contiene in maniera naturale componenti che da anni sono utilizzati nella formulazione di emulsioni per la cura della pelle:collagene, allantoina, elastina, vitamine A,C,E e acido glicolico. Insomma, nella cosmetica e nella cosmeceutica è considerata una delle sostanze migliori per la rigenerazione dell'epidermide, grazie anche ai preziosi antiossidanti in grado di rallentare il processo di invecchiamento cutaneo e ad un alto contenuto di proteine indispensabili per restituire alla pelle un aspetto sano, giovane e tonico>>>.

E del siero di vipera, invece, che mi dici?

<<< Beh, il siero di vipera è ormai un cult tra le star di Hollywood. 
Angelina Jolie e Katie Holmes hanno finalmente svelato a noi comuni mortali il segreto della loro pelle senza tempo (oltre a Photoshop naturalmente): si tratta del veleno di vipera templare. Non vi spaventate, però: non sto parlando del veleno naturale che il rettile utilizza per immobilizzare le sue vittime, ma del Syn-Ake, un principio attivo nato e perfezionato in laboratorio>>>.

Tra i tanti prodotti in esposizione quello che sembrava più popolare e familiare era la crema dermo protettiva al latte d'asina. Forse perchè l'asino è sicuramente un animale più simpatico rispetto a lumache e viperette (perdonate la battuta) o forse perchè ci ricorda l'elisir di bellezza di Cleopatra che era solita fare il bagno nel latte di asina.


Simona, possiamo dire che proprio la cara Cleopatra ci ha insegnato questi segreti naturali contro l'invecchiamento della pelle? E più precisamente: quali sono le proprietà di questo latte e dei suoi cosmetici derivati?

<<< In realtà l'uso cosmetico del latte d'asina affonda proprio le sue radici nell'abitudine di Cleopatra di farsi un bel bagno mattutino in questo latte per mantenere intatto lo splendore della sua pelle. Lo sai che addirittura occorrevano ben 700 asine per riempire ogni giorno la sua vasca faraonica? Infatti la regina tanto sprovveduta non era! Il latte d'asina, ricco di acidi grassi che svolgono un'efficace azione antiossidante, ha un ruolo importante nel ripristino e nella protezione delle cellule cutanee. Ormai da tempo sono conosciute le sue capacità detergenti ed idratanti che hanno spinto la moderna cosmetica ad utilizzarlo nella formulazione di saponi e creme>>>.

Ma è vero che il latte d'asina ha anche proprietà dimagranti? (In tal caso:addio, care mucche. Vi tradisco!)

<<<In realtà hai ragione, se n'è fatto un uso alimentare sia in sostituzione del latte materno, sia per ridurre il girovita. >>>


Dopo asine, lumache e vipere mi son ritrovata, con immensa gioia puerile, nel delicato Angolo della Lavanda,  coltivata nel Friuli Venezia Giulia e poi lavorata in prodotti di Bellezza e Salute. 

Oltre al suo colore incantevole e alle sue proprietà di afrodisiaco, portafortuna e scaccia influssi negativi (io a casa mia ho sempre avuto qualche sacchettino di lavanda sparso qua e là) quali sono gli altri pregi di questa pianta?

<<< Ora mi tocchi nel personale... è un eccezionale elisir naturale contro ansia e insonnia (potrei svilupparne una certa dipendenza..)
E poi, per le sue proprietà decongestionanti ed antisettiche, l'olio essenziale di lavanda è particolarmente indicato nei cosmetici per il trattamento di pelli impure e tendenti alla seborrea, come anche per il trattamento di capelli e cuoio capelluto grassi e con forfora. Anche i maschietti ne possono trarre beneficio in lozioni dopo barba>>>



Ringrazio Simona per le sue professionalità e collaborazione e vi invito a visitare il suo blog se siete appassionate alla Cosmesi e al Make up.
Ora, care lettrici, con il profumo di lavanda nelle narici e il siero di vipera sulle mani... vi do appuntamento a domani e lasciate anche sul blog la vostra testimonianza su ciò che avete visto o che vedrete alla Fiera! 
Non dimenticate inoltre di lasciare il vostro nominativo anche sul blog come commento al post per l'estrazione di Fashion Art Break!