<... Se io ti aspettassi con ansia, tu mi troveresti?
Se ti fermassi davanti a me tu mi riconosceresti?
Se dal mio cuore fuoriuscisse un gemito, tu lo udiresti?
Se io fossi in un angolo, gemendo o piangendo,
Umilmente senza nient'altro che il mio corpo nudo, mi
accetteresti?...>
Con piacevolissima sorpresa noto che molti
volti del mondo della comunicazione moda stanno godendo con sincera attenzione di
un'occasione di arte fresca, nuova ed internazionale come questa.
Byngyuan Lu, parca protagonista della
serata, ha lo sguardo severo e inibito di chi con parole e colori ha
raccontato guizzi folgoranti di vent'anni di interiorità, verdi e amari come
agrumi profumatissimi.
Tra una folla di giornalisti, ospiti e fotografi, i suoi
occhi orientali sembrano essere un memento a guardare oltre il flash di
fotografie e oltre il vetro dei calici di rosso per fermare lo sguardo su
quelle pareti a cortina su cui sono esposte le sue 31 opere pittoriche.
Una volta che gli occhi di noi ospiti son riusciti a cogliere
quel messaggio di geniale comunicatività, ecco che si ritrovano perduti in
una affascinante ermeneutica del colore: tinte forti per provocare oppure
tenui e stemperati - fino a lasciar quasi intravedere la tela - per stimolare
lo spettatore. Il rosso e il nero così assurgono a simbolo della fecondità e
della rigenerazione mentre il bianco diventa simbolo purissimo e accecante di
luce, di catarsi, di purificazione.
In un alternarsi di luci ed ombre, l'artista racconta il
mondo che la circonda utilizzando le immagini come memorie che si
susseguono in sequenze di pellicola: è l’epifania della realtà che svela;
è un ragionare in forma poetica sugli eventi; è ansia di realizzazione; è
timore di non riuscire. E’ agonia di sentimenti che gli altri non sono in grado
di comprendere.
Infatti le pennellate materiche e decise dell'artista cinese sono prive di
contorni e finiture e rappresentano figure definite solo nei tratti essenziali.
Perché solo un animo giovane che si è da poco affacciato alla vita dei Grandi e dei grandi Eventi può percepire l'indefinitezza schiacciante, opprimente e disorientante di un futuro che sembra diluirsi nella speranza 'di quello che potrebbe essere' e nel timore 'di quello che forse non sarà'.
Perché solo un animo giovane che si è da poco affacciato alla vita dei Grandi e dei grandi Eventi può percepire l'indefinitezza schiacciante, opprimente e disorientante di un futuro che sembra diluirsi nella speranza 'di quello che potrebbe essere' e nel timore 'di quello che forse non sarà'.
Cari lettori, ieri sera, davanti a quelle 31 finestre su un mondo dei corridoi dell'anima e delle strade del mondo di Byngyuan Lu , mi sono ritrovata anch'io, "in un angolo, gemente e piangente, umilmente senza nient'altro che il mio corpo nudo, a chiedermi se il calendario incerto del Domani della mia/nostra generazione, mi accetterà.
L’evento - curato da Giorgio Spoto - rientra nel ciclo
Babele 2013, il ricco programma di manifestazioni culturali ed artistiche con
lo scopo di creare un ponte tra Italia e Cina e promuovere i giovani artisti.
La mostra - organizzata da Raffaella Giuliani e Cecilia Felici in collaborazione con la artistic supervisor Mirella Rodriguez – si potrà visitare fino al 30 marzo presso gli spazi dell’ Associazione Culturale TRAleVOLTE di Piazza di Porta San Giovanni 10 a Roma.
La mostra - organizzata da Raffaella Giuliani e Cecilia Felici in collaborazione con la artistic supervisor Mirella Rodriguez – si potrà visitare fino al 30 marzo presso gli spazi dell’ Associazione Culturale TRAleVOLTE di Piazza di Porta San Giovanni 10 a Roma.
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