Carissime lettrici di Fashion Art Break,
martedì 30 maggio, insieme ad altre colleghe della Fashion
Communication, ho partecipato alla serata d’apertura della quarta edizione di Medioera,
il Festival di cultura digitale diretto da Massimiliano Capo che si è tenuto nella splendida e suggestiva sala
Regia di Palazzo di Priori a Viterbo.
Medioera è un momento d’incontro ed approfondimento sulle
tematiche legate all’uso delle nuove tecnologie nei più diversi ambiti della
vita, con lo sguardo obliquo e crossmediale di chi è abituato a leggere la rete
come una struttura non gerarchica di nodi attraverso cui navigare alla ricerca
di opportunità nuove, di stili contaminanti, di idee che non hanno timore di
pensare in grande anche quando parlano a pochi o pochissimi.
E, ovviamente, se si parla di cultura digitale non si può
ignorare quanto la moda sia un terreno fertile per ogni forma di comunicazione
crossmediale, ragion per cui un momento importante di questa edizione di
Medioera è stato dedicato all’universo del Fashion, messo in relazione,
ovviamente, con le nuove tecnologie.
Dopo un pink carpet di tutto rispetto, il
Festival ha accolto sul suo palco fashioniste e addette del settore, idea che si è
rivelata una new entry di straordinario successo (la moda ‘tira’, amiche mie!).
Durante il panel, coordinato dalla giornalista Flavia
Ludovisi, il palco si è trasformato in un “salotto” in cui otto donne del
settore si sono confrontate sulle trasformazioni della moda dopo l’avvento dei
social e dell’esplosione di siti in rete: Cinzia Colella, esperta di
comunicazione e organizzatrice di eventi di arte e moda, Alessandra Castellani,
antropologa e autrice di libri di successo e docente di Fashion design, Benedetta Bruzziches, vulcanica designer di borse inimitabili (presto su Fashion Art Break pubblicherò un post proprio su di lei e sulle sue fantastiche borse!), Martina Campanella stilista, Valeria
Oppenheimer, ex modella, blogger conduttrice radiofonica, Anna Oliva Durigon, la
fondatrice di un sito che crea outfit per l’occasione perfetta e Tiziana
Stefanelli, la vincitrice di Masterchef con le sue idee di fashion food.
Con Cabaret di Benedetta Bruzziches |
Da un insieme di interventi, spesso contrastanti e spesso
condivisi, il messaggio che si può estrapolare è che ‘fruire o comunicare la
moda propria o degli altri’ attraverso social network o siti/blog può essere
una piacevole cronistoria fatta di abiti, accessori, cibo, location e colori
che qualcuno può biasimare, contestare, criticare ma che inesorabilmente
affascina un po’ tutti (ah, se Facebook o Instagram potessero parlare!)
A mio avviso è importante è chiamare le cose e le persone
con un nome che li rappresenti realmente: la fashion blogger dovrebbe essere in
grado di raccontare la moda attraverso immagini (anche proprie) e poi parole ortograficamente
corrette e che siano contenute in una struttura sintattica comprensibile.
Quelle che
millantano di curare un fashion blog (anche con migliaia di followers) e poi si
limitano a scattarsi foto con sole didascalie raccapriccianti come ‘qual’ è il
vostro look preferito?’ beh, quelle sono altro.
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