giovedì 17 novembre 2011

Sveliamo... il trucco!


Care mie lettrici di Fashion Art Break,
il viaggio di quasi tutte le donne nell'universo illusorio del maquillage contempla almeno tre grandi momenti:


Il primo è quello 'circense' : come dei simpatici e tenerissimi clown, già piccine non resistiamo a svuotare il beauty della mamma, sorella o zia per dipingere i nostri bei faccini con rossetti rossi, ombretti usati come fard e matite colorate per tentare di disegnare uno pseudo fiorellino sulle guance.

E' questa la fase più bella della vanità femminile, in cui 'truccarsi' è non è una necessità, ma il desiderio di 'giocare' ad essere grandi, per raggiungere quella bellezza ineguagliabile della propria madre. Ricordo ancora quando la mia povera e paziente zia, di ritorno dalla città, mi trovava ansimante davanti alla porta, pronta a sottrarle quei colori preziosi che la rendevano sempre così lontanamente forte, nel rosso di due labbra e nell'inspiegabile nero corvino delle sue lunghe ciglia.
Mi sporcavo le dita di colore e mi sentivo così bella, mentre lo specchio rifletteva un volto paffuto macchiato di cento colori...

Ma questa fase innocente di gioco e sperimentazione artistica, viene ben presto soppiantata dal secondo momento, quello 'seduttivo', in cui l'adolescenza ripudia il gioco per accogliere il 'desiderio di piacere', di catturare l'attenzione di un uomo con ciglia da cerbiatto, unghie da femme fatale e labbra scarlatte o per coprire quelle ribellioni epidermiche che affliggono questa età.


Quando va bene, ovviamente... Infatti spesso mi ritrovo dinanzi a maschere irriconoscibili e grottesche che non hanno nulla di quelle freschezza, libertà e espressività adolescenziali: è come se alcune ragazze non si accorgessero che la loro bellezza (più o meno accentuata) è così pulita, autentica e invidiabile, destinata a durare il tempo che dura, senza viaggi di ritorno.  Ricordo che proprio nella fase adolescenziale ripudiai fondotinta e colori cangianti per diventare dipendente da mascara e kajal. Volevo che i miei occhi ricordassero di più le terre d'Arabia, i suoi paesaggi caldi e incompresi, dove il sole abbaglia, non illumina. E passavo i miei momenti di vanità ad avvolgermi attorno al capo il foulard beige di mia madre, lasciando libero solo il mio sguardo.


Mie care lettrici di Fashion Art Break, lo studio del make up, se non professionale, implica solo un po' di buon gusto: così col tempo ho imparato a truccarmi poco (quasi nulla) di giorno e di osare un po' di più in occasioni importanti serali: se trucco i miei occhi col mio amatissimo kajal, ovviamente evito ombretti colorati, e se dovessi usarli, invece, evito di usare rossetti accecanti... un occhio molto truccato non convive facilmente con una bocca molto colorata, tranne che sulle passerelle, ovviamente!

Il terzo momento in questo viaggio femminile nel maquillage è, amiche mie, è quello che definirei  'necessario', quando il trucco è usato per attenuare i segni impietosi dell'età, come rughe e macchie senili della pelle. Questo non significa, evidentemente, conciarsi  in modo grottesco e innaturale  perchè, in tal caso, questo momento più che 'necessario' sarebbe piuttosto 'mistificante': coprire per nascondere un'età che c'è e che si vede, nonostante tre o quattro dita di trucco che appesantiscono il viso...



Non ci resta che giocare equilibratamente con colori e prodotti classici o originali, per regalare ai nostri volti un pizzico di luce in più, sempre corroborata dalla nostra vincente personalità...
Sveliamo il trucco di una bellezza sempre impeccabile: essere sicure del proprio charme (spesso più vigoroso di mille difetti), avere cura del proprio aspetto con piccoli 'trucchetti di bellezza', ma non esserne mai vittime...
A volte una donna può essere bella anche nell'imperfezione di una sbavatura di rossetto o di uno smalto rovinato dalla fretta di prendere il cellulare nella borsa...


Be imperfect, be yourselves, Be cool:-)





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